Come affrontare la convalescenza post-influenza
È arrivato il periodo dei cosiddetti mali di stagione: raffreddori, influenza, tosse e bronchiti, che mettono a letto per più di una settimana e necessitano di un lungo periodo prima di riacquistare tutta la propria energia ed il proprio benessere.
Cos’è l’influenza?
L’influenza è il termine generico con cui, in medicina, si identificano e classificano le forme virali, ossia sostenute da virus. Questi agenti patogeni non reagiscono agli antibiotici. Non è possibile, quindi, curarli farmacologicamente ma si può solo assumere qualche farmaco da banco per alleviare, e meglio tollerare, i sintomi e aspettare che la malattia faccia il suo corso.
Quali sono i sintomi dell’influenza
L’influenza presenta un ampissimo corollario di sintomi, soggettivi e diversi da persona a persona. Quelli più comuni sono: febbre anche alta, che può superare i 38°, brividi e freddo, quantità copiose di muco, fotosensibilità e occhi lacrimanti, dolori alle ossa e problemi gastrointestinali. In alcuni casi, l’influenza può degenerare, diventando batterica ed evolvendo in bronchite, sinusite o, nei casi più gravi, in affezioni a carico dei polmoni, come polmonite e broncopolmonite. Se, durante una sindrome influenzale, compaiono sintomi come tosse insistente, dolori al torace o variazioni di colore del muco nasale, è bene farlo presente al medico che, probabilmente, prescriverà una corretta terapia antibiotica.
Quanto dura l’influenza?
La fase acuta dell’influenza, ossia quella durante la quale i sintomi sono forti e, a volte, invalidanti, può durare anche più di una settimana. Il decorso di queste infezioni virali, infatti, è spesso lungo e fastidioso. Il modo migliore di affrontare l’influenza acuta è quello di restare a casa, al caldo, di riposarsi e non sottoporsi a stress evitabili. È consigliabile seguire un’alimentazione leggera, a base di minestre di cereali, pasta o riso con condimenti leggeri, carne bianca, pesce, molta frutta e verdura. È indispensabile idratarsi correttamente, bevendo molta acqua ma anche bevande come the zuccherato, spremute di agrumi o succhi di frutta. Infatti, le sudate causate dagli abbassamenti ed innalzamenti della febbre e la perdita di liquidi causata dal soffiarsi continuamente il naso, espone al rischio di disidratazione.
Come recuperare dopo una brutta influenza?
La convalescenza, anche quando i sintomi sono spariti del tutto, può essere piuttosto lunga. Il senso di spossatezza e di stanchezza può protrarsi per alcune settimane. Per un recupero ottimale è consigliato riprendere i propri impegni gradualmente, senza esagerare, ed assumere un buon complesso vitaminico, come ad esempio Betotal. Le vitamine del gruppo B, infatti, sostengono il metabolismo cellulare e promuovono il ripristino di una situazione di benessere. È molto importante anche assumere fermenti lattici: un buon modo per farlo è mangiare uno o due yogurt ogni giorno, magari a merenda o a colazione. I fermenti lattici vivi, infatti, supportano e stimolano il sistema immunitario e prevengono le ricadute.
L’influenza è pericolosa?
L’influenza non è quasi mai una malattia preoccupante, anche se lunga e fastidiosa. Gli unici casi in cui l’influenza deve essere seguita scrupolosamente dal medico, in tutte le sue fasi, riguardano: i neonati sotto l’anno, le persone molto anziane, chi ha già gravi patologie di base e gli immunodepressi. Un adulto sano non è esposto a nessun tipo di rischio a causa dell’influenza.